PREMIO GALLARATE XXV ED.



GALLARATE (VA)
DAL 15 MAGGIO AL 17 LUGLIO 2016
AL MA*GA E IN ALTRI SPAZI CITTADINI
URBAN MINING / RIGENERAZIONI URBANE
IL PREMIO NAZIONALE ARTI VISIVE CITTÀ DI GALLARATE
XXV EDIZIONE

La commissione scientifica ha selezionato 9 artisti - A12, Luca Bertolo, Ludovica Carbotta, Ettore Favini, Luca Francesconi, Christiane Löhr, Marzia Migliora, Cesare Pietroiusti e Luca Trevisani - che si confrontano con progetti inediti sul tema “Il torrente Arno e la città di Gallarate”.



Dal 15 maggio 2016, Gallarate ospita la XXV edizione del Premio Nazionale Arti Visive “Città di Gallarate”, fondato nel 1949, che ha contribuito in buona parte alla formazione della collezione permanente del Museo MA*GA.
Fino al 17 luglio, proprio il Museo MA*GA e alcuni spazi della città accolgono le installazioni site specific di 9 artisti: A12, Luca Bertolo, Ludovica Carbotta, Ettore Favini, Luca Francesconi, Christiane Loehr, Marzia Migliora, Cesare Pietroiusti e Luca Trevisani, selezionati dopo un’analisi di oltre quaranta profili, da una commissione scientifica composta da Michele Dantini, Carolina Italiano, Adachiara Zevi, come curatori esterni, ed Emma Zanella, Alessandro Castiglioni, Lorena Giuranna e Alessio Schiavo, come rappresentanti dell’assemblea dei promotori del Premio.
Il Premio Nazionale Arti Visive “Città di Gallarate”, sostenuto da Comune di Gallarate, Fondazione Cariplo e Mibact, è parte del programma di OFFICINA CONTEMPORANEA [OC] - Sistema Culturale Urbano, il progetto sostenuto da Fondazione Cariplo ed elaborato da undici istituzioni attive nella città di Gallarate nei diversi ambiti che contraddistinguono la cultura contemporanea.
Per la sua XXV edizione, il Premio Gallarate torna a guardare alla città e alla sua storia chiedendo agli autori coinvolti di creare delle opere inedite che avessero come tema “Il torrente Arno e la città di Gallarate”.
Il corso d’acqua che attraversa Gallarate fin dal Medioevo è un elemento metaforico e reale che racconta la storia della città e che ha segnato il suo sviluppo industriale e la conformazione dell’attuale identità del territorio. Contemporaneamente il fiume è fortemente radicato nell’immaginario collettivo quale fonte inesauribile di aneddoti, racconti che legano l’esperienza dei luoghi con il costante fluire delle sue acque.
In questo senso il titolo di questa edizione, Urban Mining / Rigenerazioni Urbane, fa riferimento a una pratica di scavo, di riscoperta di memorie, architetture, spazi e significati non solo dal punto di vista fisico e urbanistico ma anche simbolico.
Una prima serie di lavori è dedicata ad alcuni aspetti della città e costruisce un ponte con la ricerca di Ugo La Pietra le cui opere sono esposte, contemporaneamente al Premio Gallarate, fino al 18 settembre, negli spazi del MA*GA nella mostra Abitare è essere ovunque a casa propria.
Si tratta di Luca Trevisani (Verona, 1979) che propone Untitled un breve film che racconta le connessioni tra Gallarate, la sua storia e il suo territorio, attraverso le ciminiere che ne caratterizzano il paesaggio. Le ciminiere sono prese in esame in quanto sedimento di memoria culturale e industriale e sono messe in relazione con una scultura di Fausto Melotti, La Baracca, appartenente alle collezioni del MA*GA.
In parallelo, A12, collettivo di architetti, fondato a Genova nel 1993, che affronta in maniera trasversale i temi dell'architettura, dell'urbanistica e dell'arte contemporanea, ha lavorato con Spazio Arno sulla doppia natura del torrente Arno: quella problematica, legata ai rischi di esondazione o di degrado, e quella positiva, definita dalla presenza di vegetazione all’interno della città.
A questa doppia natura dell’Arno corrispondono due sistemi di manufatti che denunciano la relazione tra città e fiume: i vari elementi fisici e tecnologici che costituiscono il sistema di monitoraggio e controllo e gli elementi architettonici di protezione dei ponti di attraversamento. Il progetto si basa sull’analisi di questi due sistemi, costituiti da oggetti che appartengono a tipologie dotate di una propria storia anche nell’ambito dell’arte e dell’architettura, e del loro rapporto con lo spazio urbano di Gallarate, con l’obiettivo di arrivare, attraverso la realizzazione di uno o più opere, esposte nella sede della Pro Loco di Gallarate, a una sintesi di questa doppia natura del fiume.
Accanto alla ciminiera di via Rusnati, Ludovica Carbotta (Torino, 1982) presenta Monowe Maga, la progettazione di una città per un solo abitante. Monowe ricalca la struttura della polis, con tutti i suoi sistemi, le sue infrastrutture, costringendola a uso privato e individuale. Monowe riproduce un sistema comunitario in una versione per il singolo, contraddicendo il significato stesso di città-polis e rappresentando l’esasperazione di processi di speculazione edilizia secondo lo schema delle gated communities: un luogo talmente esclusivo da diventare una sorta di prigione nella quale l’unico abitante decide di vivere spontaneamente.
Per Gallarate, l’artista piemontese realizzerà una delle strutture di Monowe, ovvero un ponte di osservazione sulla città sottostante.
Altri artisti hanno invece privilegiato problematiche connesse con la natura: la sua definizione all'interno di paesaggi industrializzati, la sopravvivenza e la forza evocativa e narrativa che ancora può suggerire.
È il caso di Gallarate Hardcore di Luca Bertolo (Milano, 1968), frutto di un’azione che ha visto, inizialmente, la raccolta, lungo gli argini dell’Arno, di alcuni frammenti di origine naturale (piante, rocce, microorganismi) e artificiale (cocci, pezzi di plastica, e altro), poi copiati dal vero, in scala 1:1, con matite colorate su carta. Questi disegni saranno successivamente esposti all’interno del MA*GA e stampati su grandi poster, affissi a Gallarate.
O ancora di Christiane Löhr (Wiesbaden, 1965) e Luca Francesconi (Mantova, 1979) che si confrontano con la collezione del Museo Archeologico della Società Gallaratese per gli Studi Patri. In particolare, le sculture dei due artisti dialogano idealmente con il torrente Arno che scorre proprio a fianco dell’edificio che ospita il museo e di Ettore Favini (Cremona, 1974) che, per il Premio Gallarate 2016, ha studiato il progetto Private view. 2016 che ha visto la realizzazione di una piccola seduta trasportabile, che il pubblico può prendere in prestito e spostare lungo la riva dell’Arno, al fine di godere la propria visione privata del torrente e conservare un ricordo piacevole di uno luogo o una memoria legata a esso. Contemporaneamente, all’interno del MA*GA, Favini ha installato un elemento che riproduce il corso attuale del fiume, oltre a un libro sul quale i visitatori scriveranno le emozioni derivate dalla loro visita personale al torrente stesso.
Un'ultima sezione è invece dedicata a considerazioni che toccano oltre ai luoghi e alle esperienze che abbiamo di essi, anche alcuni aspetti di carattere più sociale che investigano la comunità come corpo fluido e le pratiche, le memorie e i comportamenti che li caratterizzano.
Marzia Migliora guarda al passato industriale di Gallarate, alla sua imponente produzione oggi in profonda crisi; Luca Francesconi affronta temi anche più connessi ai cicli della natura, alla cultura contadina e all'utilizzo di oggetti e materie elementari, primitive.
Flussi (interrotti) di parole è il titolo del progetto di Cesare Pietroiusti (Roma, 1955) che ha visto una prima fase in collaborazione con tre centri per malati di Alzheimer, in cui gli ospiti si riuniscono per raccontare quello che si ricordano della loro vita. Le registrazioni di alcune di queste testimonianze sono state riviste da Pietroiusti per giungere alla formulazione di alcune brevi storie. Successivamente, si avvierà un laboratorio con un gruppo di studenti gallaratesi per produrre, da un lato, dei disegni che saranno esposti al MA*GA e, dall’altro, trascrivere coi gessi scolastici sui marciapiedi o sulle strade di Gallarate i “Flussi interrotti di parole”.
Il catalogo verrà pubblicato e presentato durante la mostra e conterrà tutta la documentazione delle opere prodotte in occasione della XXV Edizione del Premio Gallarate e gli atti della Giornata di Studi del 14 maggio 2016. 

Breve storia del Premio Gallarate.
Il Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate venne fondato nel 1949 con lo scopo primario di costituire la Civica Galleria d'Arte Moderna attraverso le opere acquistate nelle diverse edizioni del Premio stesso.
La prima edizione fu inaugurata il 25 maggio del 1950 proponendo un panorama completo dell'arte italiana di quegli anni Cinquanta. La manifestazione mantenne una cadenza annuale fino al 1953, mentre dalla IV edizione in avanti gli organizzatori preferirono un appuntamento biennale. Nel corso della sua lunga storia il Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate ha sempre avuto come obiettivo primario l’attenzione verso le nuove generazioni di artisti con l’acquisizione di loro opere, appositamente prodotte, da donare, una volta conclusa l’edizione, alla Città di Gallarate. Questo continuo afflusso di opere ha permesso la costituzione della Civica Galleria di Gallarate che dal 1966 ad oggi ha ampliato la propria collezione di arte contemporanea attraverso le circa 800 acquisizioni che il Premio Gallarate ha donato a conclusione di ognuna delle sue XXIII edizioni.
Il Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate opera nel campo artistico, con la promozione di attività di ricerca in ambito culturale rivolte alle nuove generazioni e alla sperimentazione di nuovi linguaggi nel panorama artistico nazionale; si propone inoltre di favorire occasioni di confronto nell'ambito culturale e di diffondere la conoscenza e la valorizzazione dei processi di cambiamento in atto nella nostra società rappresentati dalle espressioni dell'arte.
Infine, ogni edizione del Premio Gallarate ha come obiettivo principale l’arricchimento del patrimonio del MA*GA - Museo d’Arte Contemporanea di Gallarate con la selezione e l’acquisto di proposte innovative all’interno del panorama italiano dell’arte contemporanea.
Sin dalla sua costituzione, il Premio Gallarate si è rivolto ai giovani artisti e gli stessi fondatori che nel 1949 si riunirono per la prima volta, appartenevano all'Associazione Universitari Gallaratesi, guidata da Silvio Zanella, allora trentunenne.
Di grande prestigio inoltre alcuni nomi, di allora giovanissimi artisti, che le edizione del Premio premiarono, esposero e acquistarono per il Museo: Emilio Vedova (I edizione – 1950), Mauro Reggiani (II edizione – 1951), Giuseppe Ajmone (IV edizione – 1953), Ernesto Treccani (V edizione – 1955). Dopo l’edizione storica del 2000, atto dovuto nel cinquantesimo della sua costituzione, l’attenzione del Premio si è rivolta con maggior impegno all’arte emergente e le successive due edizioni sono state quasi totalmente realizzate con opere di giovani artisti emergenti: Pierluigi Calignano, Loris Cecchini e Adrian Paci (XXI/XXII edizione – 2004); Andrea Galvani, Moira Ricci, Alessandro Sambini e i Richard Simpson (XXIII edizione – 2009).

Gallarate (VA), 13 maggio 2016


URBAN MINING
RIGENERAZIONI URBANE
XXV edizione del Premio Nazionale Arti Visive Città di Gallarate
15 maggio – 17 luglio 2016
Inaugurazione: sabato 14 maggio ore 19.00

A cura di Michele Dantini, Carolina Italiano, Adachiara Zevi, Alessandro Castiglioni, Lorena Giuranna, Alessio Schiavo ed Emma Zanella

Gli artisti: A 12, Luca Bertolo, Ludovica Carbotta, Ettore Favini, Luca Francesconi, Christiane Löhr, Marzia Migliora, Cesare Pietroiusti, Luca Trevisani

Museo MA*GA, via De Magri 1 Gallarate
Orari: Martedì-Venerdì, 10.00-18.30
Sabato e Domenica, 11.00-19.00

Ingresso: € 5,00 intero; € 3,00 ridotto per studenti fino ai 26 anni, over 65, tesserati FAI – Fondo Ambiente Italiano e residenti in Gallarate.
Gratuito per i minori di 14 anni, disabili che necessitano di accompagnatore, accompagnatore del disabile, dipendenti MiBACT, accompagnatori e guide turistiche Regione Lombardia, 1 insegnante ogni 10 studenti, membri ICOM, soci AMACI, giornalisti accreditati, giornalisti con tesserino in corso di validità.

CARD MUSEI
MuseoCard permette l'ingresso libero e illimitato a tutti i Musei Civici per un anno e dà diritto a diversi vantaggi: riduzioni alle mostre nelle sedi espositive, attività in programma, visite guidate, audioguide e sconti sui prodotti in vendita nei bookshop. MuseoCard ha validità annuale a partire dalla data di emissione, è in vendita online (senza costi di prevendita) e può essere acquistata o ritirata nelle biglietterie di qualsiasi museo. In caso di acquisti regalo, è possibile cambiare l'intestazione al momento del ritiro della Card nelle biglietterie dei musei.

Scuole.
La didattica per le scuole è attiva dalle 9.30 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 16.00.
Ogni progetto può prevedere uno o più incontri a discrezione degli insegnanti.
È possibile prevedere incontri e laboratori a scuola con modalità e temi da concordare.
I gruppi sono da intendersi per un massimo di 20 partecipanti.
Per info e prenotazioni 0331706051/52

Museo Archeologico della Società Gallaratese per gli Studi Patri.
Via Borgo Antico 4 Gallaratese
Orari: Venerdì, sabato e domenica 9,30 – 12,30/15-18
Ingresso gratuito


Ufficio stampa MA*GA
CLP Relazioni Pubbliche | Anna Defrancesco | Tel. +39 02 36755700 | anna.defrancesco@clponline.it | www.clponline.it

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