APTAMI
Alla conquista della casa dei tuoi sogni
Abitare
è un atto primigenio di appropriazione di un luogo. È il modo in
cui si depositano nello spazio le abitudini e le pratiche quotidiane
e al contempo l’insieme di azioni con cui si plasmano spazi e
situazioni perché possano accogliere bisogni primari. Abitare
significa, per quanto possibile, adattare a sé. Parva
sed apta mihi,
dicevano i latini.
Il
modo in cui si abita, tuttavia, è il compromesso costante e
imprescindibile tra desideri e possibilità; tra quello che siamo e i
luoghi e i passaggi della vita in cui ci troviamo; tra le vicende
biografiche e la possibilità di adeguare le condizioni del presente
ai bisogni.
Limitando
il campo di osservazione a situazioni non-estreme, evitando
volutamente il confronto con il bisogno drammatico di molti di un
tetto sotto cui stare, appare chiaro che le necessità e i desideri
di una famiglia, di un anziano, di una giovane coppia, di un gruppo
di coinquilini, di persone che vivono sole, di un artista o di un
musicista, di un operaio o di una famiglia allargata e ricomposta
divergono e si articolano entro una scala che va dal minimo
indispensabile alla dimensione ideale.
Ciascun
abitante matura delle “unità minime di desiderio” per migliorare
la propria condizione abitativa che possono discostarsi anche di poco
dal dato di realtà. A volte si tratta di una stanza in più, di una
finestra che permetta di affacciarsi a sud, di un terrazzo dove
sistemare i ciclamini o il rosmarino, di un pezzetto di orto, di una
porzione di tetto dove poter immaginare di diventare energeticamente
autonomi, di un armadio più grande, una lavanderia, uno studiolo.
Anche laddove la necessità di casa sia già soddisfatta si
manifestano desideri intorno al proprio spazio abitativo che pochi
riescono effettivamente ad appagare ma che molti coltivano.
Allora
riflettere sull’“abitare minimo” è diventato per noi
l’occasione per osservare le unità
minime di desiderio
di ciascun abitante e rendere manifeste quelle piccole necessità che
potrebbero rendere l’abitare migliore, ovverosia adeguato e
rispondente alle esigenze di ciascuno. Giocando.
APTAMI
è il progetto di A12, ideato per la mostra "Abitare minimo" al Maga, Museo di Arte contemporanea a Gallarate e curata da
Paolo Mestriner e Massimiliano Spadoni. Un gioco da tavolo, in cui i
giocatori assumono diverse identità e mettono in scena il rapporto
mai scontato tra imprevisti, possibilità, esigenze imprescindibili e
desideri personali legati all’abitare. Un gioco in cui l’obiettivo
è realizzare al meglio quel compromesso tra vita e sogno, tra
condizioni reali e aspirazioni. Perché “abitare minimo” – al
di là delle soluzioni formali, dei progetti che si possono fare - è
soprattutto questo: riuscire a dare forma e spazio ai desideri.
Minimi, appunto.