ARNO



Il torrente Arno ha avuto un’importanza storica determinante nella definizione della forma urbana di Gallarate, dove però non esistono edifici o spazi pubblici che hanno un rapporto significativo con l’acqua. Oggi, il ruolo urbano del torrente è quello di un elemento “debole”, il cui valore non è forse immediatamente evidente, ma non per questo è meno importante.

Nel corso dei nostri sopralluoghi e dell’analisi dei documenti a cui abbiamo avuto accesso, due aspetti contrapposti hanno colpito la nostra attenzione: da un lato il corso d’acqua appare come un elemento problematico, potenziale fonte di rischio e di degrado; dall’altro costituisce una presenza naturalistica positiva, capace di portare la vegetazione rigogliosa delle sue sponde e gli animali che la abitano all’interno del tessuto urbano.

A questa doppia natura dell’Arno corrispondono due sistemi di manufatti che denunciano la relazione tra città e fiume: da un lato i vari elementi fisici e tecnologici che costituiscono il sistema di contenimento e controllo delle acque; dall’altro gli elementi architettonici (parapetti) di protezione dei ponti di attraversamento, che costituiscono l’unica interfaccia tra spazio pubblico della città e lo spazio del torrente.

Sviluppando l’analisi di questi due sistemi, ci siamo resi conto di come i loro elementi costitutivi possano fare tutti parte di una storia millenaria della lotta dell’uomo nei confronti della natura al fine di “addomesticarla” e trasformarla in un ambiente confortevole per la propria vita.

Il progetto che proponiamo per il Premio Gallarate vuole dare un contributo alla costruzione di un immaginario condiviso legato al torrente Arno che vada oltre i cliché contemporanei sulle idee di natura e di città e, ripartendo dalla dualità e dalla conflittualità che abbiamo individuato, porti alla formazione di un’identità urbana più precisa.

Il progetto “Arno” prevede quindi la creazione di una collezione di oggetti che costruiscano un nuovo brand “Arno” e l’apertura di un temporary shop dedicato al torrente nel centro storico di Gallarate, dove sarà possibile acquistarli e dove sarà contemporaneamente possibile fare esperienze e acquisire informazioni capaci di creare un immaginario condiviso e collettivo sul torrente, la sua vegetazione, gli animali che lo abitano, le sue potenzialità e la sua storia.

Ecco alcune attività:
“L’Arno sulla pelle”: una giornata dedicata al tatuaggio durante la quale chi vorrà, potrà imprimere sulla propria pelle il disegno del nuovo logo dedicato al fiume, re-interpretato da tatuatrici di henné;

“Souvenir d’Arno”: una giornata dedicata al ritratto durante la quale disegnatori esperti eseguiranno ritratti su sfondi prestampati che evocano il paesaggio fluviale;

“Segnali d’Arno”: un evento dedicato al racconto collettivo che prevede, per tutta la durata della manifestazione, la possibilità di portare all’Arno shop un oggetto, un racconto o anche una semplice parola, tracce che, nel loro insieme, possano ricordare e celebrare il torrente.
L’Arno può essere raccontato con degli oggetti? E di cosa ci parlano? Quali storie rivelano e quali nascondono?







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